Campo Rapaci Elba
Campo di osservazione della migrazione post riproduttiva dei rapaci diurni sull'isola d'Elba
Data Inizio: 01/09/2013
Data Fine: 01/09/2020
Referenti: Giorgio Paesani e Lorenzo Vanni
calendario attività
GEN | FEB | MAR | APR | MAG | GIU | LUG | AGO | SET | OTT | NOV | DIC |
descrizione
Si tratta di un monitoraggio della migrazione post
riproduttiva dei rapaci diurni sull'Isola d'Elba di cui
Il COT ha "rilevato" la gestione nel 2013. Negli
anni precedenti, dal 2001 al 2009, inizialmente a Pianosa e poi sull'Elba era
stato organizzato dallo stesso "zoccolo duro" di rilevatori, ma sotto altre
sigle. Si sapeva di una regolare concentrazione di rapaci diurni in migrazione
sulla parte orientale dell'Elba dalle osservazioni personali di Giorgio
Paesani, per cui, dopo un iniziale biennio di rilevamenti fatti su Pianosa, si
decise di spostare il punto di osservazione sulla vetta del Monte Serra (422
m.), nel comune di Rio nell'Elba e dentro i confini del Parco Nazionale
Arcipelago Toscano.
Così nel 2004 fu organizzata, da Guido Premura, Leonardo Cocchi e, appunto, Giorgio Paesani, una prima sessione di rilevamenti. Considerati i risultati interessanti, da allora, tutti gli anni in cui si è stati in grado di organizzarlo, il campo si è svolto nella stessa località per le prime due/tre settimane del mese di settembre, con qualche "affaccio" alla ultima decade di agosto. Importante è stato il patrocinio del Parco Nazionale che contribuisce alle spese di gestione in maniera importante e garantisce, con le proprie strutture, anche una serie di attività divulgative da noi organizzate e svolte sotto forma di incontri pubblici/conferenze a tema. Questo ci ha consentito di acquisire una certa "immagine pubblica" che aiuta molto nella logistica e che inizia a dare dei frutti importanti: finalmente, insieme ai campisti, anche delle persone residenti all'Elba ci sono di validissimo aiuto durante le osservazioni, in alcuni casi consentendo la copertura di due stazioni in caso di avverse condizioni meteo.
metodi
Il metodo prescelto è quello della osservazione diretta, che risulta in assoluto il meno impattante sugli uccelli e, in questo caso, di gran lunga il più prodigo di dati. Dei rapaci osservati in migrazione, vengono annotati il numero, la specie, quando possibile sesso, età ed informazioni su altezza, provenienza e direzione di volo. Vengono altresì rilevate le condizioni meteo. Nel 2014, in via sperimentale, si è cercato di attivare una stazione "volante" di osservazione anche sul promontorio di Piombino, ottenendo le primissime informazioni anche sul tempo impiegato da questi uccelli per attraversare il Canale di Piombino fino all'Isola d'Elba.
risultati
Negli anni, si è andato delineando e consolidando un quadro
della migrazione sull'Arcipelago Toscano ormai abbastanza chiaro in alcuni
aspetti, tutt'ora da definire in altri. Si è appurato che sull'Elba transitano
alcune migliaia di rapaci dai primi di settembre in poi. La maggior parte di
questi sono falchi di palude, seguiti dai falchi pecchiaioli. Ma al terzo e
quarto posto della "classifica dei migratori" vi sono sparviere e falco
pescatore, e questa è la vera peculiarità e l'aspetto molto interessante del
Campo Rapaci Elba; nelle altre stazioni di monitoraggio in Italia non si
osserva una tale proporzione di queste specie. Di falchi pescatori, ad esempio,
ne sono stati contattati mediamente uno ogni due giorni.
L'edizione 2015 ha registrato l'osservazione di più di 1400 rapaci in venticinque giorni. Oltre che sulla migrazione, sono stati raccolte importantissime informazioni su specie "residenti", come, ad esempio, il falco della Regina che, è evidente, risiede sull'Elba con una piccola popolazione. Adesso resta da esplorare l'altra faccia della "medaglia", la migrazione primaverile!