Molte specie di uccelli che svernano nell'Africa sub-sahariana hanno oggi uno stato di conservazione sfavorevole, in parte determinato dalle condizioni delle aree di sosta e svernamento. Risulta quindi evidente l'importanza di meglio comprendere il ruolo svolto da un isola come Pianosa nel sostenere l'avifauna durante il periodo migratorio. Grazie alla collaborazione con il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, il Centro Ornitologico Toscano ha svolto anche in passato campagne di inanellamento sull'isola di Pianosa. Nello specifico ha condotto il PPI nelle primavere dal 2001 al 2004, in collaborazione anche con il WWF Italia. Il primo anno l'impianto di cattura fu posizionato nei pressi del Golfo della Botte mentre nei tre anni successivi fu situato in località Il Marchese. Per motivi organizzativi lo studio è stato interrotto fino alla primavera del 2010 anno in cui fu deciso di riprenderlo, situando la stazione di inanellamento in una zona centrale dell'isola, Il Porcile. Sono state condotte campagne di inanellamento anche durante la migrazione autunnale tra il 2002 e il 2011 con la sola eccezione del 2008, anno in cui non è stato possibile organizzare l'attività. Il periodo di indagine in questa stagione si è sempre svolto tra la metà di ottobre e la metà di novembre e l'impianto è sempre stato posizionato presso la punta del Marchese. Nel corso delle attività sono state svolte, in accordo con quanto richiesto nella lettera di incarico, attività didattico-divulgative rivolte ai visitatori dell'isola finalizzate a far conoscere l'importanza della ricerca scientifica ed in particolar modo dell'inanellamento, oltre che del ruolo svolto dalle isole dell'Arcipelago Toscano per la conservazione dell'avifauna europea. Ai visitatori sono stati spiegati gli obbiettivi del progetto, l'organizzazione del campo di inanellamento e sono state mostrate le procedure tecniche necessarie per lo svolgimento dell'inanellamento scientifico (metodi di cattura, classificazione specie, rilevamento delle misure biometriche, ecc..). La possibilità di visitare il campo e di poter vedere concretamente il lavoro svolto dai ricercatori nonché l'opportunità di poter osservare da vicino alcuni uccelli hanno riscosso un notevole successo tra i visitatori.

Il campo si è svolto da 17 Aprile al 15 Maggio, durante l'intero periodo sono stati catturati 1458 uccelli appartenenti a 52 specie e a 11 ordini distinti.
Le specie più catturate sono state Beccafico, Luì verde, Pigliamosche, Balia  nera (109), luì grosso (105). Degna di nota la cattura di un Tarabuso, sia per l'inusualità della cattura stessa in ambiente di macchia mediterranea, sia per il fatto che la specie ha uno stato di conservazione sfavorevole.

Coordinamento progetto e stesura relazione: Nicola Maggi
Partecipanti al progetto: Avogadro Francesca, Battaglia Giancarlo, Brondi Chandra, Canci Alessandro, Casani Mariano, Cencetti Tommaso, Chiavacci Cristina, Cocchi Leonardo, Colligiani Linda, Delle Sedie Andrea, Eros Agnes, Francucci Silvia, Giusti Petula, Laficara Simona, Lebboroni Marco, Lippi Simona, Maggi Nicola, Manfredi Martha, Menchinelli Stefania, Milesi Stefano, Odetti Francesca, Pellizzari Camilla, Raffi Marusca, Remorini Andrea, Sacchetti Alessandro, Sodini Valerio, Viviani Viviana